LO SPETTACOLO
Morte di un commesso viaggiatore
è in assoluto il capolavoro di Arthur Miller, drammaturgo americano che ha sempre raccontato il lato oscuro, torbido dell'America, quello che emerge scavando sotto il brillio dei lustrini e dell'american dream. Anche qui è presa di mira la tipica società dei consumi made in Usa. Il protagonista, un piccolo borghese di nome Willy Loman, è uno dei tanti cittadini d'America che crede ancora al mito del benessere e del progresso
Willy, all'inizio del dramma mostra un'ottimistica fiducia in sé e negli altri, ma vede progressivamente crollare fino alla definitiva rovina, questo suo mondo fittizio. Il primo dramma è quello familiare tra le mura di casa: il figlio maggiore Biff, scoperta un'avventura del padre, ne rimane traumatizzato al punto da essere bocciato agli esami, mettersi a rubare e poi fallire in ogni tentativo di recupero. L'impotenza di Willy di fronte alla rovina del figlio determinerà la sua personale rovina. Stanco, sconvolto, viene licenziato dalla ditta per la quale fa appunto il commesso viaggiatore e, per lasciare almeno il premio dell'assicurazione ai familiari, si uccide.
La critica e l'inizio dello spettacolo
I protagonisti dello spettacolo, Umberto Orsini nel ruolo del protagonista Willy Loman e Giulia Lazzarini nel ruolo della moglie Linda